14/02/2022 – I sostituti del BPA (Bisfenolo A) sono legati all’aumento di malattie cardiovascolari
Le crescenti perplessità in merito a possibili problemi di salute collegati al bisfenolo A, un composto quasi onnipresente nei prodotti in plastica, ha portato sempre di più alla sua sostituzione con sostanze chimiche similari come il bisfenolo F (BPF) o il bisfenolo S (BPS) che presentano strutture chimiche simili al BPA per ottenere caratteristiche parallele nei prodotti.
L’Environmental Health News (EHN) ha pubblicato il 1 febbraio 2022 un articolo relativo ai sostituti del BPA (bisfenolo A) e ai possibili problemi di salute nell’uomo ad essi correlati.
Secondo quanto riportato nell’articolo, gli scienziati stanno ora scoprendo che queste sostanze chimiche sostitutive possono essere dannose quanto il BPA: un nuovo studio pubblicato all’inizio di febbraio su Environmental Sciences Europe segnala che il bisfenolo S (BPS), una sostanza chimica sostitutiva del bisfenolo A (BPA), potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Lo studio ha attinto ai dati del National Health and Nutrition Examination Survey condotto dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) tra il 2013 e il 2016.
Gli autori dello studio hanno concluso che “sebbene BPA, BPS e BPF presentino proprietà chimiche simili, BPS e BPF non sono da considerare alternative sicure per il BPA“.
Laura Vandenberg, endocrinologa dell’Università del Massachusetts Amherst che ha trascorso quasi gli ultimi due decenni a studiare gli interferenti endocrini, ha riportato a EHN che la scoperta di questo studio è “abbastanza coerente” con precedenti prove scientifiche e che “non sorprende che sostanze chimiche strutturalmente simili al BPA possano avere effetti simili sulle popolazioni umane“.
Studi precedenti hanno collegato il BPA a malattie cardiache, obesità, diabete, ipertensione, danni al cervello e al sistema riproduttivo e problemi comportamentali dei bambini.
“I bisfenoli che abbiamo esaminato hanno effetti simili sul cuore” ha detto Glen Pyle, professore di biomedicina all’Università di Guelph in Canada. Il team di Pyle studia la cardiologia molecolare del BPA e le sue sostituzioni in modelli animali. La sua ricerca ha dimostrato che, con sottili differenze meccanicistiche, sia il BPS che il BPA possono deprimere la capacità del cuore di contrarsi interrompendo il flusso di calcio all’interno della cellula, compromettendo quindi la forza del cuore.
In un passaggio successivo l’articolo riporta anche che, nonostante le preoccupazioni generali, la Food and Drug Administration statunitense considera ancora il BPA “sicuro agli attuali livelli che si trovano negli alimenti” e che per questa ragione il BPA e le sue analoghe sostituzioni sono ancora libere negli Stati Uniti, ad eccezione dell’uso in biberon, bicchieri per bambini e imballaggi per alimenti per lattanti.
Nel frattempo, le autorità di regolamentazione europee hanno recentemente raccomandato di ridurre di 100.000 volte la dose giornaliera raccomandata di BPA, il che garantirebbe che la sostanza chimica non possa essere utilizzata in nessun oggetto destinato al contatto con gli alimenti.
Nella parte conclusiva dell’articolo si sottolinea che un gruppo di professionisti della sanità statunitensi ha recentemente presentato una petizione alla FDA per rivedere la sicurezza del BPA alla luce dei risultati e delle raccomandazioni europee.
Il testo da cui è tratto questo articolo è visionabile, nella sua forma integrale in lingua inglese, al seguente link (vedi).