15/09/2021 – Relazione annuale sul Piano Nazionale per la Ricerca dei Residui (PNR) relativa al 2020
Il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione annuale sul Piano Nazionale per la Ricerca dei Residui (PNR) relativa al 2020
Il Piano Nazionale Residui (PNR) è un piano di controllo che si attua per ricercare i residui delle sostanze farmacologicamente attive e di contaminanti chimici negli animali vivi, nei loro escrementi e nei fluidi biologici, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio nonché nei tessuti e negli alimenti di origine animale.
Il campionamento si effettua nella fase di allevamento degli animali e nella fase di prima trasformazione dei prodotti di origine animale. Le categorie animali e i prodotti di origine animale oggetto di indagine nel PNR sono i seguenti: bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata, selvaggina cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele.
Le sostanze ricercate sono previste dall’allegato I del decreto legislativo 16 marzo 2006 e si riferiscono alle due categorie principali:
- Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate
- Medicinali veterinari e agenti contaminanti.
Sono previsti tre tipi di piano, così definiti:
- Piano: comporta il prelievo di campioni mirati, pianificati dal Ministero per i diversi settori produttivi sulla base dell’entità delle produzioni nazionali e regionali, secondo i requisiti stabiliti dalle norme europee.
- Extrapiano: è predisposto dal Ministero o dalle Regioni nei casi di specifiche esigenze nazionali o locali, al fine di intensificare i controlli per la ricerca di sostanze chimiche in specie/categorie animali, prodotti di origine animale/matrici, già previsti dal piano. Anche i campioni programmati come Extrapiano sono mirati.
- Sospetto: prevede il prelievo di campioni nei casi in cui ci sia motivo di sospettare la presenza di residui. Il campionamento può essere causato da una prima positività riscontrata nell’ambito del Piano o dell’Extrapiano, può essere di tipo clinico-anamnestico, laddove il veterinario al momento del prelievo rilevi indizi di alterazioni cliniche o modifiche di organi e tessuti, oppure causato da esiti diagnostici sospetti al test istologico o in caso di macellazioni speciali d’urgenza.
Nel corso dell’anno 2020 sono stati prelevati 32.564 campioni per un totale di 401.682 determinazioni analitiche, così ripartite:
Fonte: Piano Nazionale per la ricerca dei residui – Relazione contenente i risultati dell’anno 2020
L’andamento del numero di campioni e di determinazioni è in aumento nel corso degli ultimi anni così come evidenzia il grafico sotto riportato:
Fonte: Piano Nazionale per la ricerca dei residui – Relazione contenente i risultati dell’anno 2020
Nell’ambito dell’intera attività, sono stati riscontrati 47 campioni non conformi, così ripartiti:
Fonte: Piano Nazionale per la ricerca dei residui – Relazione contenente i risultati dell’anno 2020
In particolare le non conformità emerse dal piano “piano” hanno riguardato principalmente la presenza di antibiotici (12 campioni su 27) e cortisonici (5 campioni su 27) con una distribuzione per settore produttivo come evidenziato nella tabella seguente:
Fonte: Piano Nazionale per la ricerca dei residui – Relazione contenente i risultati dell’anno 2020
Le non conformità (n. 2 NC) emerse dal piano “extrapiano” hanno riguardato rispettivamente sostanze antibatteriche su muscolo bovino e composti organofosforati su miele.
Le non conformità (n. 18 NC) emerse dal piano “sospetto” hanno riguardato il settore dei Bovini (n. 14 NC) e del latte (n. 4 NC) per la presenza di medicinali veterinari.
La relazione fornisce anche la panoramica sulle azioni intraprese a seguito delle non conformità rilevate oltre che alla distribuzione dei campioni per regione e nel corso dell’anno. Fornisce in fine un focus sulla tematica degli antibiotici.
I dati raccolti attraverso il PNR sono inviati ad EFSA da ciascun paese membro entro giugno di ogni anno così da permettere una valutazione globale da parte di EFSA e della Commissione Europea.
L’attività del PNR 2020 è stata caratterizzata dalle difficoltà riscontrate sul territorio a causa dell’emergenza pandemica che si è necessariamente abbattuta sui sistemi sanitari regionali, responsabili per l’effettuazione dei campionamenti del PNR. La notevole pressione sul servizio sanitario nazionale, oltre alle problematiche legate al lockdown nazionale sperimentato nella primavera del 2020, è stata causa di ostacolo per l’effettuazione del piano di campionamento e per l’analisi dei campioni, in quanto lo stesso personale dei servizi sanitari, quando non colpito dall’epidemia, è stato destinato ad altre attività emergenziali, quali il contact tracing o l’analisi dei tamponi.
Tali difficoltà non hanno consentito, per la prima volta nella storia del PNR, il raggiungimento degli obiettivi comunitari per alcune specie animali, insieme al mancato raggiungimento degli obiettivi di programmazione nazionale per diverse specie animali.
Anche se non sono stati raggiunti alcuni obiettivi nazionali e comunitari in termini di numero di campioni, si registra comunque un aumento del numero di determinazioni analitiche rispetto agli anni precedenti, segno della sempre maggiore disponibilità di indagine presso i laboratori italiani.
Fonte per la stesura del presente articolo: Piano Nazionale per la ricerca dei residui – Relazione contenente i risultati dell’anno 2020. La relazione annuale del PNR è scaricabile al seguente link: Relazione 2020 sul Piano Nazionale per la Ricerca dei Residui (PNR).