11/10/2021 – Paradigmi per valutare i rischi per la salute umana di nano e microplastiche.
Gli studi condotti negli ultimi anni hanno mostrato una forte evidenza che gli esseri umani sono esposti alle nanoplastiche (NP; intervallo di dimensioni <1 μm) e alle microplastiche (MP; intervallo di dimensioni 1 μm – 5 mm) disperse ubiquitariamente nell’ambiente. Attualmente, non ci sono dati sufficienti sui pericoli e sull’esposizione, così come approcci concettuali, per eseguire una valutazione del rischio per la salute umana di nano e microplastiche (NMP).
Le MP derivano da prodotti di consumo contenenti intenzionalmente particelle e fibre di plastica di dimensioni microscopica (MP primarie; ad es. prodotti cosmetici, prodotti per la pulizia, vernici, tessuti, ecc.) e dalla graduale degradazione e frammentazione di articoli in plastica più grandi (MP secondarie). È probabile che una fonte significativa di NP derivi dall’ulteriore frammentazione di MP, come dimostrato da studi di degradazione della plastica, e dal fatto che le concentrazioni ambientali di NP sono in aumento. Mentre le MP sono state studiate principalmente nel contesto dell’ambiente marino, vi sono prove crescenti della loro presenza e accumulo nei compartimenti terrestri, d’acqua dolce e atmosferici. Tuttavia, mancano dati qualitativi o quantitativi precisi riguardanti le concentrazioni di NP nell’ambiente a causa degli attuali limiti analitici per il loro isolamento e rilevamento in matrici complesse.
L’inquinamento diffuso da NMP rende gli esseri umani vulnerabili all’esposizione quotidiana attraverso diverse vie, in particolare orale e respiratoria, ma anche attraverso cibi e bevande a loro volta inquinate.
Questi sono alcuni aspetti che fanno ritenere urgente la necessità di una valutazione del rischio che:
- esamini il continuum a grandezza naturale delle particelle di plastica,
- utilizzi dati tossicologici completi da modelli rilevanti per l’uomo, inclusi tossico cinetica – tossico dinamica e impatti a lungo termine, e
- utilizzi set di dati affidabili che tengano conto dell’esposizione multipla da diverse fonti.
Per valutare i rischi per la salute umana attuali e futuri delle NMP, è necessario un nuovo quadro di valutazione del rischio completamente integrato su misura per le caratteristiche specifiche delle NMP, nonché più dati sull’esposizione e sulla tossicità delle NMP. Infatti, le NMP non si inseriscono facilmente nei quadri tradizionali di valutazione del rischio a causa della loro estrema diversità (di dimensioni, forma, proprietà chimiche associate a sostanze chimiche adsorbite/assorbite, biofilm). Inoltre, le caratteristiche specifiche delle particelle di plastica richiedono un importante ripensamento rispetto agli strumenti utilizzati all’interno di ogni componente della valutazione del rischio, il che implica che sarà necessario sviluppare “da zero” una serie considerevole di innovazioni cruciali per colmare le lacune di conoscenza attuali.
La valutazione del rischio per l’uomo dalle NMP si basa sui classici quattro pilastri della valutazione del rischio: identificazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell’esposizione e caratterizzazione del rischio. Inoltre, tiene conto di alcune peculiarità che accrescono la complessità della valutazione complessiva, ovvero:
- la coesistenza di tre classi di pericoli (fisici, chimici e microbiologici), che devono essere tutte identificate e caratterizzate per fornire il rischio cumulativo,
- la natura del particolato e le nano/micro-dimensioni, che richiedono l’uso di metodologie analitiche specifiche, in particolare per la valutazione dell’esposizione, e
- la consapevolezza generale e la preoccupazione per l’inquinamento da NMP attualmente esistente sia a livello pubblico che politico, che prevede l’individuazione di efficaci strategie di mitigazione dialogando con tutti i gruppi di stakeholder.
Per rispondere a queste esigenze, un nuovo Consorzio internazionale guidato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) integra quattro ulteriori paradigmi specifici per le NMP nel quadro standard di valutazione del rischio per la salute umana:
1) tecniche di campionamento, elaborazione del campione e analisi mirate specificamente alle frazioni di dimensioni più piccole fino alla scala (sub)micron;
2) dati empirici sull’effettiva presenza e sugli effetti delle NMP su tutte le vie di esposizione rilevanti, includendo nella valutazione i rischi chimici e microbiologici associati alle NMP;
3) modelli basati su nuovi concetti, teorie e algoritmi che si estendono oltre i limiti di rilevazione analitica (ove necessario), per allineare dati di esposizione ed effetto dissimili tramite nuovi metodi di ridimensionamento, per affrontare probabilisticamente l’incertezza nella valutazione, per identificare quale fattore di rischio calcolato è il più sensibile e consenta valutazioni del rischio prospettiche tra gruppi di età e culturali in base a scenari di emissioni future;
4) coinvolgimento bidirezionale con gli utenti finali nel processo, in particolare gli stakeholder di enti governativi e agenzie di regolamentazione, società e industria, e uso di intuizioni meccanicistiche dalle scienze sociali (percezione del rischio e scienza della comunicazione del rischio) ove possibile.
Nell’articolo sotto indicato, vi è un esame della letteratura recente relativa a ciascuno dei suddetti paradigmi, vengono inoltre fornite raccomandazioni pratiche per superare le principali lacune di conoscenza che ancora mettono in discussione una tempestiva valutazione dei rischi per la salute umana associati all’esposizione a NanoMicroPlastiche: Paradigmi per valutare i rischi per la salute umana di nano e microplastiche