02/11/2021 – Nuovi metodi per la rilevazione di cibi contraffatti e per il contrasto alle frodi.
La tematica legata alle frodi alimentari è sempre più attuale nel mondo, ancor più quando i prezzi delle derrate sono in continuo aumento. Di pari passo si stanno sempre più affinando metodiche e strumenti di analisi che permettono la determinazione di contraffazioni o frodi legate alle origini dei prodotti alimentari.
In questi giorni sono stati pubblicati due distinti articoli relativi a tecniche analitiche che permettono di individuare alcune frodi relative agli alimenti.
In un primo articolo si parla di una tecnica laser ad infrarossi che l’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sta mettendo a punto. La novità di questo strumento è l’essere facilmente trasportabile, facile da utilizzare anche da parte di personale non esperto, rapido e preciso nelle misurazioni.
La spettroscopia laser fotoacustica è una tecnica collaudata e attualmente applicata in diversi campi, dalla diagnostica medica e al monitoraggio dell’inquinamento. Fondamentalmente, il sistema modula la luce prodotta dal fascio laser ad una determinata frequenza che interagisce con il campione di cibo e genera un’altra onda sonora che viene infine elaborata per ricavarne un’indicazione circa la presenza di eventuali sostanze estranee.
Lo strumento, oggi ancora un prototipo, è stato impiegato per la rilevazione di zafferano adulterato con coloranti o curcuma (queste sono le principali frodi legate a questo costoso prodotto). Nel test effettuato si è arrivati all’aggiunta del 2% di tartrazina (colorante) e curcuma, ottenendo buoni risultati nel rilevare gli adulteranti in meno di due minuti. L’intero articolo relativo a tale studio è stato pubblicato nella rivista “Sensor” ed è scaricabile al seguente link: Sensors | Free Full-Text | Photoacoustic Laser System for Food Fraud Detection (mdpi.com).
Nel secondo articolo si parla di un modello matematico in grado di facilitare la ricerca della provenienza di piante attraverso la tecnica che rileva il valore d180 (delta-O-18) di un campione di prodotto che caratterizza il rapporto isotopico dell’ossigeno. Con questa tecnica si è in grado di rilevare la regione di provenienza di un prodotto.
Fino ad oggi la ricerca dei dati relativi agli isotopi dell’ossigeno dal paese di origine dichiarato e da altri regioni per convalidare o confutare l’origine del prodotto era piuttosto lunga e costosa.
Con il modello messo a punto dal botanico di Basilea Florian Cueni con la collaborazione di Agroisolab GmnH (società specializzata in analisi isotopiche), i tempi di ricerca dei dati per il confronto tra il paese di origine dichiarato e altre regioni si è notevolmente ridotto. Il modello si basa sui dati di temperatura, precipitazione e umidità e sulle informazioni relative alla stagione di crescita di una pianta, tutte disponibili da database accessibili al pubblico.
Il modello sviluppato dal botanico di Basilea è interessante per i funzionari della scientifica alimentare o per le autorità inquirenti quando si tratta dell’origine delle droghe confiscate, per esempio, così come per gli istituti forensi privati che ispezionano gli alimenti o servono come periti in tribunale. Anche le ONG come il WWF o Greenpeace sono interessate – soprattutto per quanto riguarda la determinazione dell’origine del legname tagliato illegalmente – così come l’industria alimentare, che subisce danni alla reputazione a causa della vendita di prodotti che possono essere stati dichiarati, falsamente, provenienti da una determinata origine.
Gli articoli sono consultabili ai seguenti link :
– Il laser che rileva le contraffazioni
– Modello di rapporto isotopico dell’ossigeno