04/03/2023 – FAO/OMS – Valutazione del rischio degli allergeni alimentari
La gestione della presenza di allergeni negli alimenti è da sempre un problema complesso.
Fin dagli anni ’80 è stato introdotto il PAL (Precautionary Allergen Labelling – Etichettatura Precauzionale degli Allergeni) nel tentativo dell’industria alimentare di porre rimedio ai problemi derivanti dalla mancanza di dati per caratterizzare il rischio posto nei prodotti alimentari dalla presenza involontaria, ovvero non intenzionale ed inaspettata, di allergeni (UAP – Unintended Allergen Presence).
Tuttavia la piena attuazione del PAL richiede un ulteriore supporto scientifico attraverso la definizione di soglie (dosi di riferimento) al di sotto delle quali la maggior parte dei consumatori allergici non subirebbe una reazione avversa agli allergeni: per questa ragione il Codex Commitee on Food Hygiene (CCFH) nel 2019 ha chiesto alla FAO e all’OMS di fornire pareri in merito.
Sono seguiti due incontri della commissione FAO/OMS e in particolare nel secondo incontro, tenutosi a Roma nel 2022, gli esperti hanno tentato di rispondere ai seguenti quesiti:
- Quali sono i livelli soglia per gli allergeni “principali” al di sotto dei quali la maggior parte dei consumatori allergici non subirebbe una reazione avversa?
- Per gli allergeni “principali”, quali sono i metodi analitici appropriati per testare alimenti e superfici?
- Quali dovrebbero essere i criteri minimi di prestazione (minimum performance) per questi diversi metodi analitici?
Gli esperti hanno indicato delle soglie di riferimento raccomandate ma la commissione FAO/OMS ha affermato che tali soglie dovrebbero essere impiegate nell’ambito della gestione del rischio in relazione alla presenza non intenzionale di allergeni ma non per supportare claim relativi all’assenza di allergeni in un dato prodotto.
I valori di soglia proposti rispettano il criterio dell’esposizione senza rischi apprezzabili ovvero “soglie al di sotto delle quali la maggior parte dei consumatori allergici non subirebbe reazioni avverse”.
Per alcuni allergeni principali non è stato possibile assegnare dei valori soglia definitivi in quanto i dati raccolti non erano sufficienti e per questi allergeni sono stati indicati i seguenti valori provvisori:
- Noce (e la noce pecan) 1,0 mg
- Anacardi (e pistacchio) 1,0 mg
- Mandorla 1,0 mg
Per altri allergeni si indicano di seguito i valori soglia proposti dalla commissione FAO/OMS espressi in mg di proteina totale presente nell’alimento da considerare derivante dall’allergene:
- Latte 2,0 mg
- Arachidi 2,0 mg
- Uova 2,0 mg
- Sesamo 2,0 mg
- Nocciola 3,0 mg
- Grano 5,0 mg
- Pesce 5,0 mg
- Crostacei 200 mg
Al seguente link è possibile prendere visione, in lingua inglese, del report completo dell’incontro FAO/OMS: Risk assessment of food allergens part 2