26/09/2021 – Rapporto annuale 2020 della EU Agri-Food Fraud Network.
La Eu Agri-Food Fraud Network (Rete europea contro le Frodi Agroalimentari – FFN) ha pubblicato l’ultimo report relativo all’anno 2020.
Un totale di 349 notifiche sono state inviate dai membri della rete attraverso il Sistema di assistenza amministrativa e cooperazione per le frodi alimentari (AAC-FF) della Commissione nel corso del 2020. Ciò rappresenta un aumento del 20% rispetto al 2019, con le principali categorie notificate grassi e oli, pesce e prodotti a base di carne, nonché non conformità nella circolazione degli animali da compagnia, quest’ultima categoria è stata inserita a seguito dell’ampliamento del campo di applicazione del sistema.
A dicembre 2019 è entrato in vigore il nuovo Regolamento sui Controlli Ufficiali, Reg. (UE) 2017/6251 (OCR). Il nuovo regolamento ha aggiornato le politiche di controllo della filiera agroalimentare rafforzando la tutela dei consumatori contro le pratiche fraudolente. Ai sensi dell’OCR, se l’autorità competente di uno Stato membro viene a conoscenza di una non conformità e se il caso può avere implicazioni per un altro Stato membro, deve informare l’altro Paese e svolgere indagini ove necessario. Inoltre, gli Stati membri sono tenuti a svolgere controlli ufficiali “regolarmente con frequenze appropriate determinate sulla base del rischio, per identificare possibili violazioni delle regole (…) commesse con pratiche fraudolente o ingannevoli” – art. 9.
La relazione annuale non misura il numero di episodi di frode agroalimentare nell’UE. Presenta le attività della rete antifrode agroalimentare dell’UE, evidenziando alcune richieste di cooperazione e scambio volontario di informazioni tra gli stessi Stati membri e con la Commissione su casi sospetti di frode agroalimentare.
Quattro criteri chiave che aiutano a differenziare la frode dalla non conformità guidano gli Stati membri a confrontarsi su non conformità sospette e potenziali violazioni intenzionali della legislazione dell’UE sulla filiera agroalimentare:
1.Violazione delle norme dell’UE sulla filiera agroalimentare di cui all’articolo 1 del Reg. (UE) 2017/625.
- Truffa attraverso l’occultamento della vera qualità di un prodotto.
- Guadagno economico diretto o indiretto per l’autore.
- Intenzione: forti motivi per ritenere che la non conformità non sia casuale.
Dalla relazione annuale emerge una crescita costante nell’utilizzo del sistema. In cinque anni, il numero di casi creati all’anno è più che raddoppiato, passando da 157 nel 2016 a 349 nel 2020.
La categoria di prodotti più notificata nel sistema nel 2020 è “Grassi e oli” (51 segnalazioni), dove la maggior parte dei casi riguarda l’olio d’oliva. Le non conformità notificate nella banca dati possono non essere sistematicamente legate a frodi ma al fatto che le caratteristiche intrinseche dell’olio extra vergine e vergine di oliva non sono rispettate. Le notifiche richiedono ulteriori indagini da parte degli Stati membri per distinguere tra inadempienza reale e frode.
La categoria “Grassi e oli” è seguita da “Pesci e prodotti della pesca” (34 segnalazioni). La maggior parte delle segnalazioni relative ai prodotti della pesca riguarda sospetti di trattamenti illegali, ad esempio con nitrati e monossido di carbonio o aggiunta di acqua non dichiarata.
Rispetto al 2019, si può notare un lieve aumento del numero di notifiche per “miele e pappa reale” (25 segnalazioni) e “integratori alimentari” (22 segnalazioni). La maggior parte delle richieste in quest’ultimo caso è relativa alla vendita online di integratori alimentari con indicazioni sulla salute sulla prevenzione e il trattamento del COVID-19.
La Germania ha creato il maggior numero di richieste (84 segnalazioni), seguita dal Belgio (60 segnalazioni) e dalla Francia (53 segnalazioni). Inoltre, la Commissione ha creato 13 richieste nel sistema, inclusa una per conto della Svizzera.
Le violazioni sospette sono suddivise nelle seguenti categorie:
(1) problemi relativi ai documenti
(2) trattamento e/o processo non approvato
(3) sostituzione/diluizione/aggiunta/rimozione nel prodotto
(4) etichettatura errata e
(5) violazione dei diritti di proprietà intellettuale .
Come negli anni precedenti, la categoria più segnalata nel 2020 è stata quella di “errata etichettatura” (37%), ovvero quando le informazioni sull’etichetta ingannano i consumatori, ad esempio quando l’olio di oliva non extra vergine viene presentato come extra vergine. Il secondo tipo di non conformità più presente (25%) era “documenti”, che comprende situazioni di documenti falsificati e tracciabilità. “Sostituzione e diluizione” (21%) si riferiscono al processo di miscelazione o sostituzione di un ingrediente di alto valore con uno di basso valore, come ad esempio l’annacquamento del vino. Il “trattamento non approvato”, che si riferisce ad azioni come trattare il tonno con nitriti, è stato notificato il 13% delle volte. Infine, la “violazione IPR”, notificata il 4% delle volte, si riferisce a prodotti contraffatti.
Il rapporto 2020 completo è scaricabile al seguente link: Rapporto annuale 2020 della EU Agri-Food Fraud Network