09/01/2017 – Ritiro e richiamo degli alimenti: comparazione delle procedure in UE e USA
La regolamentazione relativa alle procedure di ritiro e richiamo [Nota: per la differenza tra “ritiro” e “richiamo”, v. art. 19 Regolamento (CE) No 178/2002] dei prodotti alimentari dal mercato è di fondamentale importanza per tutti gli operatori del settore alimentare, “from farm to fork” e in qualunque giurisdizione essi operino.
Tuttavia, ci sono alcune differenze molto marcate tra come l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America affrontano la problematica a livello regolatorio, specialmente nella fase relativa alla comunicazione del rischio nei confronti dei consumatori. E’ importante capire tali diversità, non solo per la gestione quotidiana di tali procedure, ma anche per comprendere i punti di forza e di debolezza di entrambi gli impianti normativi.
Le autorità competenti dei 28 Stati Membri della UE, lavorando di concerto con la Commissione Europea, ed in particolare la Directorate General of Health and Food Safety (DG Santé), gestiscono le allerte alimentari attravero lo strumento del Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (Rapid Alert System for Food and Feed, RASFF). E’ una piattaforma informatica ed una rete di punti di contatto che include tutte le autorità sopra menzionate, oltre all’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), la Svizzera e gli Stati associati alla European Free Trade Association (EFTA, ovvero Norvegia, Islanda e Liechtenstein).
Nel caso di crisi di origine alimentare è uno strumento formidabile, in grado di diramare le informazioni su dove si trova il prodotto e sul rischio che esso porta con sé in tempi molto rapidi, permettendo alle autorità competenti di gestire il rischio e di rinvenire il prodotto potenzialmente nocivo lungo la filiera.
Il RASFF contiene 3 tipi principali di notifiche:
- le “allerte”: le quali richiedono azione immediata e che, al contrario rispetto agli USA, non sempre sono necessariamente seguite da un vero e proprio richiamo dei prodotti dai consumatori (può esserci anche solo un sequestro o un mero ritiro dello stesso), né sono catalogate in diversi livelli (mentre in USA possiamo trovare Recall di tipo I, II etc…);
- le “informazioni per attenzione” o per “follow up”, le quali stimolano azioni di verifica ulteriori da parte delle autorità competenti, ma non necessariamente richiedono immediate provvedimenti;
- i “respingimenti di frontiera”, qualora una partita, un container o un cargo in importazione verso l’UE venga bloccato ai confini per non conformità alla nostra legislazione.
In UE, tutte le notifiche sono listate sul RASFF portal, con le informazioni accompagnatorie che riguardano la tipologia e categoria del prodotto, il tipo di pericolo (es. microrganismi patogeni, residui di pesticidi etc…) e le azioni poste in essere dall’operatore responsabile o dalle autorità, tra cui troviamo appunto il richiamo dai consumatori, il ritiro dal mercato e/o dai destinatari della merce, i sequestri, i blocchi ufficiali, il trattamento chimico o fisico dell’alimento per eliminare il rischio e così via.
I consumatori europei, tuttavia, solo nei più gravi casi di allerta vengono informati pubblicamente riguardo i dati del prodotto (es. attraverso stampa, social media, siti internet e cartelli alle casse o ai reparti dei punti vendita). La decisione se divulgare o meno i dati relativi al prodotto e al brand oggetto di richiamo, infatti, è in capo alle autorità competenti a livello statale, e non alla Commissione Europea. Tale circostanza comporta, prevedibilmente, differenze applicative e interpretative piuttosto marcate.
Proprio su questo punto rileviamo la più grossa differenza tra il sistema americano e quello europeo. In Stati Uniti, tutti i recall di tipo I e II, ad esempio, sono pubblicati sul sito della FDA, accompagnati da una lettera di richiamo standard, da indicazioni per i consumatori su cosa fare, da una foto del prodotto e da tutti i dati relativi al brand, alla tipologia di prodotto, al lotto, alla data di scadenza.
Tale maggiore trasparenza e certezza delle procedure stimola la fiducia dei consumatori e degli operatori stessi nel sistema, incentivando condotte virtuose da parte degli operatori.
La DG Sante, conscia del problema, sta ad oggi incoraggiando gli Stati Membri a uniformare tali aspetti – non specificatamente regolamentati a livello UE – ed ha recentemente posto in essere il RASFF Consumers Portal, ovvero una diversa interfaccia RASFF dove gli utenti possono verificare più facilmente, paese per paese, quali sono i recall più gravi in corso e trovare il link dove – eventualmente – le autorità nazionali pubblicano le informazioni sul brand e sul prodotto interessati.
Ciò, tuttavia, non è garanzia di uniformità di procedure di comunicazione del rischio a livello statale, ed è solo un primo passo verso la soluzione di tale problema.
Articolo redatto da Cesare Varallo e pubblicato originariamente su Foodlawlatest.com