02/12/2014 – L’EFSA ha aggiornato il proprio precedente parere scientifico sugli allergeni alimentari pubblicato nel 2004 . Il parere del Panel NDA (Panel EFSA on Dietetic Products, Nutrition and Allergies) esamina in dettaglio tutti i prodotti allergenici e le sostanze la cui presenza negli alimenti deve essere indicata in etichetta, ai sensi della legislazione UE. Tali prodotti e sostanze includono cereali contenenti glutine, latte, uova, noci, arachidi, soia, pesce, crostacei, molluschi, sedano, lupino, sesamo, senape e solfiti.
Il parere si basa su una disamina di tutti i dati pubblicati sulla prevalenza delle allergie alimentari in Europa. Per ogni prodotto alimentare o sostanza presente sull’elenco degli allergeni si danno informazioni su:
- prevalenza delle allergie in popolazioni non specifiche;
- proteine note per essere allergeni alimentari;
- reattività crociata;
- effetti della trasformazione degli alimenti sull’allergenicità di un alimento o di un ingrediente;
- metodi per rilevare allergeni e alimenti allergizzanti, quali spettrometria di massa e tecniche di analisi del DNA, nonché il più comune approccio immunologico;
- dosi alle quali si è osservato lo scatenamento di reazioni avverse in soggetti sensibili.
Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, la nutrizione e le allergie (gruppo NDA) fa notare che la prevalenza delle allergie alimentari è difficile da stabilire, a causa della scarsità di studi disponibili in alcune aree geografiche e dell’uso di diverse metodologie utilizzate per la raccolta dei dati sulla prevalenza.
Il gruppo di esperti scientifici NDA ha osservato come l’opportunità di determinare soglie per taluni alimenti allergizzanti abbia attirato molta attenzione da parte degli organismi di regolamentazione, delle associazioni dei consumatori e dell’industria. Il parere scientifico riassume gli approcci di valutazione del rischio che potrebbero essere di ausilio a chi deve assumere decisioni in materia di gestione del rischio in merito all’etichettatura degli allergeni. Questi sono:
- la tradizionale valutazione dei rischi utilizzando il metodo della dose senza effetto avverso osservabile (NOAEL) e i fattori di incertezza;
- la dose di riferimento (BMD) e l’approccio del margine di esposizione (MoE);
- nonché i modelli probabilistici.
Il gruppo di esperti fa rilevare che lo scopo di questa valutazione del rischio (ad esempio l’esenzione dall’obbligo di etichettatura) e la determinazione del livello di rischio che può essere ritenuto accettabile per la popolazione costituiscono decisioni in ambito di gestione del rischio, e pertanto non competono all’EFSA.
Il parere scientifico dell’EFSA è riferito ad allergie alimentari immuno-mediate, a celiachia e a reazioni avverse ai solfiti negli alimenti. Non si riferisce a reazioni avverse al cibo non immuno-mediate, spesso note come intolleranze alimentari.