11/01/2022 – Pubblicata la Relazione dati 2020 relativa al piano nazionale di controllo degli additivi e degli aromi alimentari.
A fine 2021 il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione sui dati del 2020 relativa al Piano nazionale 2020 – 2024 (di seguito per brevità Piano) riguardante il controllo ufficiale degli additivi e degli aromi alimentari, ivi compresi gli aromi di fumo, sia come materia prima che negli alimenti, nonché il controllo delle sostanze di cui all’Allegato III del regolamento (CE) n. 1334/2008.
Il Piano 2020 -2024 nasce come la seconda edizione del Piano nazionale sugli additivi alimentari (AA) e al contempo introduce la prima pianificazione nazionale delle attività di controllo sugli aromi alimentari (AR). Nello specifico il Piano prevede che i controlli ufficiali siano indirizzati sia agli AA e agli AR tal quali come materia prima, sia alla verifica della conformità del loro utilizzo negli alimenti.
Dal momento che le attività di controllo sugli aromi alimentari (AR) diverranno obbligatorie dal 2021, la Relazione 2020 fornisce i dati relativi ai soli controlli eseguiti per gli aromi alimentari (AA).
Nella Relazione si evidenzia che nell’anno 2020 risultano trasmessi 1.903 campioni afferenti alla linea di attività aromi alimentari/prodotti alimentari (per un totale di 6.292 analisi) e 178 campioni afferenti alla linea di attività riguardante il controllo dei requisiti di purezza degli additivi alimentari tal quali (per un totale di 519 analisi).
La Relazione sui dati del 2020 riporta le percentuali di determinazioni analitiche effettuate nei prodotti alimentari per la verifica degli AA raggruppati per categorie funzionali:
- 53,4 % Conservanti
- 25 % Coloranti
- 12,1 % Edulcoranti
- 7,4 % Altro
- 2,1 % Coloranti non autorizzati
La relazione sui dati del 2020 riporta quanto segue: “Dei 1.903 campioni della linea di attività degli AA nei prodotti alimentari sono state riscontrate 221 non conformità corrispondenti all’1,1% dei campioni analizzati. Mentre dei 178 campioni per la verifica dei requisiti di purezza degli AA come ingrediente alimentare non sono state riscontrate NC.
Le NC per AA risultano così ripartite:
- 11 per anidride solforosa corrispondente al 52 % delle NC
- 3 per nitrati corrispondente al 14 % delle NC
- 2 per tartrazina corrispondente al 9 % delle NC
- 1 per acido ascorbico
- 1 per polifosfati
- 1 per acido isoascorbico
- 1 per acesulfame K
- 1 per acido sorbico
Le NC suddivise per categoria di alimento risultano così ripartite:
- 43% in Carni
- 38% in Pesce e prodotti della pesca
- 9% in altri prodotti trasformati
- 5% in Prodotti di confetteria
- 5% in Integratori.
La Relazione sui dati del 2020 riporta le conclusioni su quanto emerso dall’analisi dei dati raccolti. Fra queste si evidenzia che
- “Analogamente a quanto osservato negli anni precedenti la più alta percentuale di NC risulta collegata all’utilizzo dei solfiti nei diversi prodotti alimentari (in particolare in carni e pesce e prodotti della pesca). Tuttavia si osserva la riduzione di tali NC riconducibili all’uso fraudolento dell’additivo in questione per alterare le caratteristiche organolettiche naturali dei prodotti al fine di ottenere un improprio allungamento delle shelf-life degli stessi. Questa pratica fraudolenta ha un particolare rilievo sanitario per fasce di popolazione vulnerabili (soggetti allergici ai solfiti), esposti ad un consumo inconsapevole di alimenti contenenti solfiti. Nel settore dei prodotti ittici (crostacei) la problematica è riconducibile ad una non corretta modalità di additivazione con superamento del limite massimo consentito.
- I requisiti di purezza (contenuto di metalli pesanti) degli AA continuano a essere conformi alla normativa di settore.
L’analisi dei dati evidenzia che l’uso degli AA nelle diverse filiere alimentari generalmente è coerente con le norme di Buona Prassi di Fabbricazione. Tuttavia emerge il perdurare della problematica relativa all’uso a scopo fraudolento di solfiti per preservare illecitamente le caratteristiche organolettiche di alcuni prodotti alimentari, quali le preparazioni di carni fresche.
Il superamento dei limiti massimi per alcuni additivi consentiti può essere ricondotto alle fisiologiche deviazioni da attribuire all’adozione non sempre corretta delle Buone Prassi di Fabbricazione in alcuni settori a difficile livello di standardizzazione (es: aggiunta di solfiti a crostacei freschi)”.
Il documento completo è visionabile al seguente link: Piano nazionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi e degli aromi alimentari, ivi compresi gli aromi di fumo, sia come materia prima che negli alimenti, nonché il controllo delle sostanze di cui all’Allegato III del Regolamento (CE) n. 1334/2008 – Anni 2020 -2024