28/12/2015 – A seguito dello scandalo avvenuto nel 2013, relativo alle frodi della carne di cavallo non dichiarata in prodotti a base di carne, sono state avviate da parte della Commissione Europea specifiche attività per la gestione del rischio delle frodi alimentari.
In particolare per svelare pratiche fraudolente nella commercializzazione dei prodotti ittici e del miele con la Raccomandazione C(2015)1558 del 12 marzo 2015 è stato concordato un piano di controllo coordinato, da attuare contemporaneamente nei territori degli Stati membri.
A seguito delle attività di campionamento svolte in tutti gli Stati membri dal 1° giugno 2015 al 15 luglio 2015 sono stati pubblicati dalla Commissione Europea, sul sito della DG SANTE gli esiti di questo piano di controllo relativo al problema frodi nei prodotti ittici ed anche i risultati preliminari per il miele.
Dalle attività di controllo è emerso che:
Prodotti ittici: la finalità del Piano di controllo coordinato aveva lo scopo di svelare la commercializzazione di prodotti della pesca e di acquacoltura contenenti specie ittiche diverse da quelle dichiarate in etichetta (sostituzione di specie). I risultati dei campionamenti su tutto il territorio europeo (circa 3.900 campioni di prodotti ittici di circa 150 specie differenti, in tutti gli stadi della catena di produzione) hanno evidenziato, tramite test analitici, che il 94% dei campioni è risultato conforme. In Italia i campionamenti sono stati effettuati lungo diversi punti della catena di fornitura e di distribuzione, compresi posti di ispezione frontaliera, stabilimenti di trasformazione, mercati, celle frigorifere, commercianti, vendite al dettaglio e ristoratori (compresi mense, ristoranti, ecc.): sul totale dei 251 campioni controllati costituiti da prodotti processati e non processati, solo 6 sono risultati non conformi (pari al 2,4 %) in quanto contenenti una specie differente da quella riportata in etichetta.
Miele: la finalità del Piano di controllo coordinato sul miele aveva lo scopo di accertare la possibile commercializzazione di prodotti con origine geografica e/o botanica diversa rispetto a quella dichiarata in etichetta, o di prodotti ottenuti utilizzando zuccheri o prodotti dello zucchero esogeni. I risultati preliminari dei campionamenti su tutto il territorio europeo (2.237 campioni di miele, in diversi punti della catena di produzione e di commercializzazione) hanno evidenziato campioni non conformi pari al 19% del totale: le cause individuate sono state principalmente la falsa dichiarazione dell’origine botanica e l’adulterazione con zuccheri. Il report finale delle attività è atteso per la metà del 2016. I risultati dei campionamenti relativi al territorio nazionale su 110 campioni di miele hanno evidenziato 10 campioni non conformi pari al 9,1% del totale controllato.
Fonte: sito Ministero della Salute